LE STELLE CADENTI
Ivan Spelti (22/5/2017)
Le stelle cadenti sono tra le più spettacolari
manifestazioni del cielo e suscitano
sempre ammirazione e stupore. Come non
ricordare la notte di San Lorenzo? E’ uno spettacolo che si concluderà intorno
al 26 agosto: inizierà il 13 luglio e con un picco nella notte tra il 12-13
agosto. Dobbiamo a Giove l’influenza gravitazionale che spinge verso la Terra
le particelle cometarie. La Luna sarà all’ultimo quarto il 14 agosto e quindi
non disturberà, come invece accadde lo scorso anno quando fu piena.
Uno
sciame di Perseidi
L’orbita
della cometa attraversa l’orbita della Terra intorno al Sole
Ho già svelato che si tratta di meteore. Dunque le stelle non
c’entrano, anche se l’immaginario collettivo continua a riferirsi alle “lacrime
di San Lorenzo” del 10 di agosto, che puntualmente ogni anno ci offrono questo
spettacolo. Sapete perché sono chiamate le lacrime di San Lorenzo? Perché
questo evento, osservato per la prima volta nel 36 d.C. cade proprio in
occasione del martirio di Lorenzo, arcidiacono di Papa Sisto II (anch’egli
martire), perseguitato dall’imperatore Valeriano e arso vivo su una graticola
il 10 agosto del 258 d.C.
Il popolo associò le stelle cadenti alle lacrime versate dal
santo durante il supplizio. Da qui la credenza popolare che immedesimarsi nelle
sue lacrime significhi realizzare un desiderio.
Scrittori, poeti, musicisti, si sono sempre ispirati a questo
suggestivo fenomeno: molti di noi spesso hanno affidato al cielo l’esaudimento
dei desideri umani espressi a occhi
chiusi incrociando le dita, come davanti a una Fontana di Trevi celeste. Un
desiderio per ogni stella cadente vuol dire prepararsi all’appuntamento con una
bella e lunga lista!
La zona del cielo, con le costellazioni e le
stelle di riferimento
Cosa sono quelle che chiamiamo “stelle cadenti”? E perché
sono chiamate “Perseidi”? Sono detriti
di polvere e ghiaccio che derivano dalla cometa Swift-Tuttle (cognome di due
studiosi del 1862) nel suo passaggio intorno al Sole. Questa cometa è
transitata vicino alla Terra nel 1992 e ripasserà vicino nel 2126. Nessun
pericolo per la Terra almeno per i prossimi 1000 anni. E’ comunque una cometa
che ha un nucleo del diametro di almeno 10 km, quanto l’asteroide che ha
colpito la Terra 65 milioni di anni fa all’epoca dell’estinzione dei dinosauri.
Più in generale, in determinati periodi dell’anno, è possibile osservare
meteore nel cielo notturno: gli eventi sono chiamati “piogge meteoriche” e si
verificano quando la Terra, nel suo cammino intorno al Sole, attraversa delle
regioni di concentrazione di detriti cometari lasciati da una cometa. Nel corso
dell’anno gli sciami meteorici sono tanti e diversi, a volte più appariscenti
delle acclamate Perseidi di agosto. Queste piogge sono chiamate con il nome
della costellazione dalla quale sembrano provenire: ad esempio, le Leonidi
sembrano originarsi nella costellazione del Leone (a novembre), le Perseidi in
quella del Perseo. Naturalmente si tratta di una denominazione di comodo e
apparente.
Non pensate che solo in agosto si vedano stelle cadenti.
Tutto l’anno ne possiamo vedere altre. Ad esempio, in aprile (19-25) abbiamo
avuto le “Liridi”, sciami già osservati dai cinesi circa 2.500 anni fa (cometa
Thatcher): circa 20 meteore all’ora.
Un picco tra il 6-7 maggio c’è stato per le meteore “Eta
Acquaridi” (cometa di Halley), con 40 all’ora. Tra il 29-30 luglio avremo le
“Delta Acquaridi”, tutte nella costellazione dell’Acquario. In ottobre ci
saranno le “Orionidi” (picco, 21-22), sempre della cometa di Halley. In
novembre, la “Tauridi”(picco,il 4) e poi le “Leonidi” (picco,17-18). Infine, in
dicembre, picco 13-14, le “Geminidi”, con 120 meteore/ora, che provengono non
da una cometa ma da un asteroide: sono le più appariscenti, insieme alle
Perseidi.
La maggior parte delle meteore che costituiscono le Perseidi
sono minuscole come un granello di sabbia, uno o pochi millimetri: oggetti più
grandi, se entrassero nell’atmosfera terrestre verrebbero polverizzati
(bruciati per attrito e/o sublimati) prima di arrivare sulla superficie
terrestre, e se qualcuno vi giungesse sarebbero detti più propriamente “meteoriti”.
Naturalmente, qualcuno ce la fa ad arrivare, ma per fortuna si tratta di poca
cosa.
Le Perseidi, quindi, come tutte le meteore, sono l’effimera
traccia di luce che si produce dall’interazione dei detriti cometari con
l’atmosfera terrestre. I granelli che penetrano nella nostra atmosfera vengono
incendiati al contatto con i gas terrestri e generano questi detriti
appariscenti. I granelli arrivano a temperature di 1.500 gradi e scaldano il
tipo di gas atmosferico che li circondano dando luogo a strisce diversamente
colorate. A livello generale, il calore solare, la sua radiazione e il vento
solare fanno evaporare e sublimare lo strato di ghiaccio e polvere che ricopre
la superficie della cometa. Secondo una teoria accreditata si ritiene che oltre
4 miliardi di anni essi potrebbero perfino aver fornito i materiali chimici di
base per la strutturazione della
molecola della vita, il DNA.
Il quadro della volta celeste: individuata la
costellazione di Cassiopera (a forma di W) è facile sotto trovare la zona da
cui provengono le Perseidi
Che indicazioni dare per godersi lo spettacolo? Essere in
zona buia e fuggire la città, sdraiarsi comodi e prepararsi alla lunga notte
(dalla mezzanotte alle prime ore del mattino), non usare binocoli per avere
maggior porzione di cielo a disposizione, e soprattutto guardare la volta
celeste a nord-est, direzione da cui arrivano le meteore. Se volete fare
fotografie, usate il cavalletto, massima apertura obiettivo, breve esposizione,
ISO elevata. Speriamo che siano sere non nuvolose o peggio piovose.
Potete vedere ogni ora fino a 100 meteore: esse impattano
l’alta atmosfera a circa 60 Km/s (circa 250.000 Km/h), all’altezza dal
suolo di quasi 100 km, e provocano scie
luminose fino a 20 km.
Tra parentesi, il cielo delle nottate agostane ci riserva
anche la bellezza di Giove e Saturno, oltre alle stelle Vega, Altair, Arturo, e
tanto altro. Godetevi lo spettacolo ed esprimete i vostri desideri!
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