venerdì 2 dicembre 2016

PIANETA NOVE?

 
Blog  PASSIONE UNIVERSO di Ivan Spelti





                   SCOPERTE IN CORSO

                    IL NONO PIANETA
Ivan Spelti

 

Il 21 gennaio 2016 la notizia è rimbalzata diverse volte sul web. Scoperto il nono pianeta del sistema solare, ai suoi confini. Battezzato provvisoriamente “Planet Nine”, ossia pianeta nove (P9), in attesa delle necessarie conferme e certificazioni.

Com’è successo? Due ricercatori del Caltech (Californian Institute of Technology di Pasadena in California), K.Batygin e M.Brown, hanno firmato lo studio su una delle principali e serie riviste di settore (Astronomical Journal), in cui assicurano di avere trovato le prove dell’esistenza del nono pianeta. Vero? L’uso del condizionale è d’obbligo, fino a che l’eventuale scoperta non sarà confermata e ci vorrà diverso tempo. Comprensibile che i media si siano buttati sulla notizia, che ancor oggi tiene la scena: un altro mondo extraterrestre, tutto sommato a due passi da casa, anche se il pianeta dovrebbe trovarsi 20 volte più lontano della distanza di Nettuno dal Sole ed essere del tipo “extralarge”, di tipo gassoso come Giove, Urano e Nettuno, con una massa 10 volte quella della Terra. In pratica, si tratterebbe di un pianeta a mezza strada tra il nostro e Nettuno. La presunta scoperta proviene però da simulazioni al computer ed in questo senso non è stato scoperto  fisicamente, mediante osservazioni, alcun pianeta.

Facciamo prima un po’ di storia. I nostri antenati conoscevano 5 pianeti, che a loro apparivano come “stelle erranti” nel cielo, nel senso che erano oggetti celesti che comparivano e si muovevano diversamente lungo la fascia percorsa dal Sole e dalla Luna, al contrario delle stelle “ fisse” che sembravano come incastonate nella sfera celeste. Si trattava di Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno: la Terra, come luogo delle loro osservazioni, non entrava nel conto dal momento che per millenni fu considerata il centro del mondo; fino alla rivoluzione copernicana del 1500, quando iniziò la visione moderna del cosmo con il Sole al centro del sistema solare.
 

 

           

        
 



                                                                                                  il mondo secondo Copernico (1543)

In seguito, nel  1781, William Herchel scopre Urano, nel 1830  J.G. Galle,  Nettuno ed è del  1930 la scoperta di Plutone da parte del giovane Clyde Tombaugh. Plutone mostrava un’orbita intorno al Sole fortemente ellittica e si trovava alla distanza di 4-7 miliardi di km. L’Unione astronomica internazionale ha lasciato così le così fino al 2006, quando ha declassato Plutone dallo stato di pianeta, in base ad una serie di riconsiderazioni e definizione dei corpi celesti, e lo ha ridotto allo stato di “pianeta nano”.

Sono così rimasti 8 pianeti  in tutto, inclusa la Terra, essendo il terzo pianeta in ordine di distanza dal Sole.

 

     

                                                                           Il quadro dei pianeti, quando anche Plutone era conteggiato come tale

 


                                                                                                                    La scala delle distanze dei pianeti

Nessun telescopio ha ancora individuato Planet Nine. E allora, come facciamo a dire che è stato “scoperto” un altro pianeta?  Il punto è che oggi l’astronomia si fa sempre più con i computer e con la modellistica che essi ci propongono. Così i due ricercatori hanno suggerito l’esistenza di un pianeta da una serie di anomalie orbitali di oggetti della fascia di Kuiper, di cui parleremo tra poco.

Essendo la sua ipotetica distanza media dal Sole di 200 U.A (unità astronomiche: una unità astronomica è la distanza media Terra-Sole, 150 milioni di km) Planet Nine si troverebbe proprio dentro la fascia di Kuiper, una seconda fascia di asteroidi o pianetini che si estende oltre l’orbita di Nettuno fino a 50 UA dal Sole e costituita non più di corpi prevalentemente rocciosi, ma composti di metano, ammoniaca, ghiaccio: 20 volte più estesa e 200 volte più massiccia della fascia principale degli asteroidi posta tra Marte e Giove. Di questi corpi celesti, in zona Kuiper, ce ne sarebbero milioni.

In sostanza, se vedo che un asteroide non segue l’orbita obbligata applicando la legge di gravitazione universale, cerco di capire il perché: forse c’è un qualche altro corpo vicino che ne disturba il movimento, poiché lo influenza gravitazionalmente. Gira che ti gira, per i ricercatori i conti sono iniziati a tornare solo dopo avere ipotizzato quel nono pianeta, con quella massa e a quella distanza: solo così i computer erano contenti, dopo che avevano provato tutte le strade e tutti i modelli. In definitiva, il pianeta è stato scoperto (se lo è stato) con simulazioni matematiche e considerazioni statistiche. Carta d’identità presunta: massiccio, ghiacciato, con uno strato gassoso esterno. Ma attenzione! E’ una previsione del tutto teorica, anche se lo studio e le conclusioni sono intriganti!

Una delle ipotesi più accreditate è quella che P9 sia stato “lanciato” ai margini del sistema solare dall’influenza gravitazionale  combinata di Urano e Nettuno nei primi 3 milioni di anni dalla nascita del sistema solare.

Adesso la palla passa ai grandi telescopi terrestri, che si devono incaricare di rintracciarlo e confermarne la scoperta: il  telescopio gigante delle Hawai, di 10 metri di specchio, si metterà all’opera con un apposito programma di ricerca nei prossimi mesi.

In figura si nota la grande orbita che il pianeta dovrebbe percorrere intorno al Sole: il suo anno sarebbe pari a 15.000 anni terrestri.

 

 

                                                          L’oggetto Sedna è a 146 miliardi di Km dal Sole ed è il capostipite di questi oggetti ghiacciati

Vi ho risparmiato le valide ragioni dei due ricercatori che hanno portato alla teorizzazione dell’esistenza del pianeta, basate sull’analisi dell’ordinamento delle orbite di questi oggetti Kuiper, come vi risparmierò l’analisi sulla corretta metodologia scientifica da applicarsi ad ogni annuncio di scoperta (controlli incrociati, ricalcoli indipendenti,…). Non resta che attendere il giorno in cui verrà scoperto il lentissimo moto di un oggetto di questo tipo sullo sfondo delle stelle, a conferma della scoperta.

 


                                                    confronti dimensionali: Planet Nine sarebbe un pianeta intermedio tra la Terra e Nettuno

Plutone si muove a 4 Km/s alla distanza tra 4,5 e 7  miliardi di Km dal Sole con un periodo di 248 anni ed era considerato fin dall’inizio della sua scoperta un tipico pianeta transnettuniano. Ora ci troviamo con questa nuova scoperta in attesa di conferma.

Curioso come uno dei due ricercatori, Brown, su Twitter si firmi “plutokiller”. La ragione è che, avendo il vizio di andare alla ricerca di pianeti nani lontani, come Eris (appena più massiccio di Plutone, che è invece appena più grande), ha contribuito a far perdere a Plutone  la corona di pianeta e a farlo declassare.

 

 

                                                                                             caratteristiche dei pianeti del sistema solare

 

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