venerdì 23 agosto 2019

MALEDETTO SMOG !




                           INQUINAMENTO


                        MALEDETTO  SMOG !


Reggio, Milano, Napoli: la situazione non cambia molto dal nord al sud  e con ci sono sconti per nessuno. 
La cappa di smog ci avvolge, complice l’alta pressione di questi giorni che ci regala  tempo bello o quasi, assenza di pioggia e neve. Complice si, ma è la nostra vita lavorativa, industriale, pubblica e privata che determina una situazione allarmante e che, come spesso accade, dimenticheremo ai primi freddi e precipitazioni.





Sono tanti i giorni consecutivi di questo dicembre in cui lo sforamento dei dati di Pm10 ha raggiunto livelli d’emergenza, tanto che a Reggio domenica 27 e forse  la prima domenica dell’anno nuovo saranno indette le giornate ecologiche, in ottemperanza al Piano Aria Ministeriale e al Piano Aria Integrato Regionale (Pair).



Che il Bianco Natale sia un ricordo, con nevicate misurabili, è un dato statistico: negli ultimi 50 anni si contano le dita delle nostre due mani per trovare un Natale nevoso: addirittura, nel 2013, avemmo a Natale una temperatura massima a Reggio di 14°C. Certo, ci sono stati anche  natali con -8°C (1993). Le previsioni meteo ci danno ancora la resistenza dell’anticiclone fino ai primi giorni del 2016: quindi, un tempo che somiglia a marzo più che a dicembre. 
Gli anziani continuano a dire che non c’è più il tempo di una volta! Niente neve, grigio in pianura e sole in montagna. Faremo pupazzi di smog, anziché di neve.
Milano sta sfiorando i 30 giorni consecutivi di sforamento dei Pm10, con dati giornalieri doppi rispetto alla soglia consentita di 50 microgrammi per metro cubo: l’offerta ai cittadini  per una mobilità pubblica è stata di un ticket ATM scontato e valido per ogni linea, mentre Trenord ha lanciato un abbonamento “green pass” per viaggi illimitati su tutte le linee lombarde. Confermato un blocco al traffico di 3 giorni consecutivi dopo Santo Stefano. 


A Roma, targhe alterne. E non va meglio altrove nelle altre città: identiche situazioni meteo e prospettate soluzioni di emergenza, che soddisfano pochi, con accuse alle misure inefficienti e al quadro d’insieme sul territorio, definito miope. 
La Pianura Padana, poi, è una delle zone più inquinate a causa della sua ridotta circolazione atmosferica. I Comuni vanno allegramente ognuno per suo conto.

Incolpiamo dello smog le particelle ultrafini: vediamo subito l’aspetto tecnico-scientifico che  viene utilizzato.
Cosa vuol dire la sigla Pm10? “Particulate Matter”, materia particolata, ossia formata da piccole particelle microscopiche con dimensioni uguali o inferiori a 10 micrometri, 10 millesimi di millimetro. Si tratta di polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide (aerosol): un insieme quindi di microparticelle solide e liquide disperse nell’aria. Quelle solide sono dette, alla buona, polvere e fuligine, quelle liquide caligine e nebbiolina. Sono legate sia all’attività dell’uomo (particolarmente, alle combustioni) che alla Natura (incendi, eruzioni, pollini, erosione del suolo).

Da tanti anni sentiamo parlare di lotta allo smog, dice Luca Lombroso, climatologo e meteorologo. La meteorologia è solo una concausa dei picchi d’inquinamento. 
La causa è nel traffico, nelle emissioni inquinanti di ogni tipo (industrie, produzione di energia, gestione rifiuti, allevamenti intensivi, edifici commerciali, pubblici, residenziali, ecc…).




L’adozione di misure d’emergenza, per limitare i danni, è sicuramente possibile, poiché il fenomeno di alta pressione è prevedibile, con  giorni e settimane di anticipo che dovrebbero  permettere di prendere provvedimenti a tutela della salute pubblica.

Occorre dare risposte pronte, in tempo reale,  sulla limitazione del traffico privato, sul potenziamento del trasporto pubblico, bus navetta ecologici continui e frequenti giorno e notte, come fanno già in tanti paesi, riduzione rispettata delle temperature ambiente nel riscaldamento domestico e altro.

Ci sono poi anche ordinanze che sembrano far sorridere, come quella del sindaco di San Vitaliano (NA), comune con 114 giorni di smog fuorilegge (contro i 35 ammessi), che ha vietato l’uso del forno a legna per la cottura della pizza e dei panozzi! Contro l’uso della legna si sono allineati anche altri comuni e a breve anche bruciare il fantoccio della Befana sarà un problema nel Polesine e in altri posti di consolidata tradizione. I camini e le stufe a legna delle nostre nonne vivranno giorni difficili. 

Accanto a provvedimenti limitativi del genere si affiancano provvedimenti virtuosi a breve e lungo termine, come l’invito all’uso delle biciclette, camminate competitive e non, piantumazione di 250.000 alberi (Regione Toscana), incremento delle centraline di monitoraggio antismog, riduzioni di velocità in autostrada e tangenziali, targhe alterne, aumento del parco-taxi, incentivo dei mezzi elettrici, e così via.

Anche in queste Feste non sarebbe male chiudere di più  i centri commerciali e concedersi riposo e allegria ristoratrice, oppure andare a fare shopping con i mezzi pubblici e la bici. Ma vai a convincere chi di dovere, in questo tempo di affanni ad arrivare per primi a svuotare quanto rimane nei borsellini!

Sui danni alle vie respiratorie dell’aria inquinata non ci sono dubbi, sia a breve che a lungo termine, se è vero che la IARC (agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha classificato l’inquinamento atmosferico e le polveri sottili fra i cancerogeni umani di tipo 1.

L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha rilasciato il dato dei morti  prematuri in Italia causa inquinamento: 84.000. Si stima che il dato estrapolato all’intero pianeta sia di 7 milioni.

Cosa possiamo fare per proteggerci e tutelare la nostra salute?

Il Ministero dell’Ambiente ha prodotto un decalogo comportamentale, sottolineando come debbano essere i cittadini ad assumersi responsabilità: più delle coercizioni è necessaria la collaborazione  spontanea di tutti.

Vi sono poi  una serie di indicazioni di autorevoli agenzie. Cominciamo dalla difesa dei più “piccoli”. Portarli a spasso con passeggini alti, in modo che non si trovino al livello dei tubi di scappamento delle auto , farlo nei parchi e non in ore di punta. Meglio ancora, per i bimbi che ancora non camminano, portarli dentro lo  zaino o con il marsupio, facendo poi loro lavaggi nasali  giornalieri con acqua fisiologica per ripulire le vie aeree.
Fare sport aerobico, per migliorare la salute di cuore e polmoni: magari fare jogging con brutto tempo, perché la concentrazione di inquinanti nell’aria è più bassa. Naturalmente, se possibile, andare in montagna o passare del tempo in mezzo alla natura.

Le polveri sottili colpiscono anche salute e bellezza della pelle, con invecchiamento precoce, reazioni allergiche, dermatiti: non sarebbe male, in questo periodo, proteggersi con sciarpe e guanti.

La salute è anche nel piatto, soprattutto in questi giorni di carico alimentare all’insegna del cotechino: conviene non dimenticare verdura, frutta fresca e cibi con proprietà antiossidanti.



Legambiente sostiene che serve un piano nazionale fatto di politiche concrete e lungimiranti, perché gli interventi sporadici non bastano. La spinta che si coglie dalle diverse soluzioni fin qui proposte è che occorre ripensare le città in modo globale, con interventi strutturali che vadano dalla decarbonizzazione al traffico stradale. 


Staremo a vedere cosa succederà, anche perché c’è la speranza che gli accordi di Parigi appena conclusi (Cop21), ne abbiamo accennato la scorsa volta parlando di clima, producano un indirizzo mondiale anche per quanto riguarda la lotta allo smog. Buone Feste!





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