INQUINAMENTO
MALEDETTO SMOG !
Reggio, Milano, Napoli: la
situazione non cambia molto dal nord al sud e con ci sono sconti per nessuno.
La cappa di
smog ci avvolge, complice l’alta pressione di questi giorni che ci regala tempo bello o quasi, assenza di pioggia e
neve. Complice si, ma è la nostra vita lavorativa, industriale, pubblica e
privata che determina una situazione allarmante e che, come spesso accade,
dimenticheremo ai primi freddi e precipitazioni.
Sono tanti i giorni consecutivi
di questo dicembre in cui lo sforamento dei dati di Pm10 ha raggiunto livelli
d’emergenza, tanto che a Reggio domenica 27 e forse la prima domenica dell’anno nuovo saranno
indette le giornate ecologiche, in ottemperanza al Piano Aria Ministeriale e al
Piano Aria Integrato Regionale (Pair).
Che il Bianco Natale sia un ricordo, con nevicate misurabili, è un dato
statistico: negli ultimi 50 anni si contano le dita delle nostre due mani per trovare
un Natale nevoso: addirittura, nel 2013, avemmo a Natale una temperatura
massima a Reggio di 14°C. Certo, ci sono stati anche natali con -8°C (1993). Le previsioni meteo ci
danno ancora la resistenza dell’anticiclone fino ai primi giorni del 2016:
quindi, un tempo che somiglia a marzo più che a dicembre.
Gli anziani
continuano a dire che non c’è più il tempo di una volta! Niente neve, grigio in
pianura e sole in montagna. Faremo pupazzi di smog, anziché di neve.
Milano sta sfiorando i 30 giorni
consecutivi di sforamento dei Pm10, con dati giornalieri doppi rispetto alla
soglia consentita di 50 microgrammi per metro cubo: l’offerta ai cittadini per una mobilità pubblica è stata di un ticket
ATM scontato e valido per ogni linea, mentre Trenord ha lanciato un abbonamento
“green pass” per viaggi illimitati su tutte le linee lombarde. Confermato un
blocco al traffico di 3 giorni consecutivi dopo Santo Stefano.
A Roma, targhe
alterne. E non va meglio altrove nelle altre città: identiche situazioni meteo
e prospettate soluzioni di emergenza, che soddisfano pochi, con accuse alle
misure inefficienti e al quadro d’insieme sul territorio, definito miope.
La
Pianura Padana, poi, è una delle zone più inquinate a causa della sua ridotta
circolazione atmosferica. I Comuni vanno allegramente ognuno per suo conto.
Incolpiamo dello smog le particelle ultrafini:
vediamo subito l’aspetto tecnico-scientifico che viene utilizzato.
Cosa vuol dire la sigla Pm10? “Particulate
Matter”, materia particolata, ossia formata da piccole particelle microscopiche
con dimensioni uguali o inferiori a 10 micrometri, 10 millesimi di millimetro.
Si tratta di polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide (aerosol): un
insieme quindi di microparticelle solide e liquide disperse nell’aria. Quelle
solide sono dette, alla buona, polvere e fuligine, quelle liquide caligine e
nebbiolina. Sono legate sia all’attività dell’uomo (particolarmente, alle
combustioni) che alla Natura (incendi, eruzioni, pollini, erosione del suolo).
Da tanti anni sentiamo parlare di
lotta allo smog, dice Luca Lombroso, climatologo e meteorologo. La meteorologia
è solo una concausa dei picchi d’inquinamento.
La causa è nel traffico, nelle
emissioni inquinanti di ogni tipo (industrie, produzione di energia, gestione
rifiuti, allevamenti intensivi, edifici commerciali, pubblici, residenziali, ecc…).
L’adozione di misure d’emergenza, per limitare i danni, è sicuramente
possibile, poiché il fenomeno di alta pressione è prevedibile, con giorni e settimane di anticipo che
dovrebbero permettere di prendere
provvedimenti a tutela della salute pubblica.
Occorre dare risposte pronte, in
tempo reale, sulla limitazione del
traffico privato, sul potenziamento del trasporto pubblico, bus navetta ecologici
continui e frequenti giorno e notte, come fanno già in tanti paesi, riduzione rispettata
delle temperature ambiente nel riscaldamento domestico e altro.
Ci sono poi anche ordinanze che
sembrano far sorridere, come quella del sindaco di San Vitaliano (NA), comune
con 114 giorni di smog fuorilegge (contro i 35 ammessi), che ha vietato l’uso
del forno a legna per la cottura della pizza e dei panozzi! Contro l’uso della
legna si sono allineati anche altri comuni e a breve anche bruciare il
fantoccio della Befana sarà un problema nel Polesine e in altri posti di
consolidata tradizione. I camini e le stufe a legna delle nostre nonne vivranno
giorni difficili.
Accanto a provvedimenti limitativi del genere si affiancano
provvedimenti virtuosi a breve e lungo termine, come l’invito all’uso delle
biciclette, camminate competitive e non, piantumazione di 250.000 alberi (Regione
Toscana), incremento delle centraline di monitoraggio antismog, riduzioni di
velocità in autostrada e tangenziali, targhe alterne, aumento del parco-taxi,
incentivo dei mezzi elettrici, e così via.
Anche in queste Feste non sarebbe
male chiudere di più i centri
commerciali e concedersi riposo e allegria ristoratrice, oppure andare a fare
shopping con i mezzi pubblici e la bici. Ma vai a convincere chi di dovere, in
questo tempo di affanni ad arrivare per primi a svuotare quanto rimane nei
borsellini!
Sui danni alle vie respiratorie
dell’aria inquinata non ci sono dubbi, sia a breve che a lungo termine, se è
vero che la IARC (agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha
classificato l’inquinamento atmosferico e le polveri sottili fra i cancerogeni
umani di tipo 1.
L’Agenzia Europea dell’Ambiente
ha rilasciato il dato dei morti
prematuri in Italia causa inquinamento: 84.000. Si stima che il dato
estrapolato all’intero pianeta sia di 7 milioni.
Cosa possiamo fare per
proteggerci e tutelare la nostra salute?
Il Ministero dell’Ambiente ha
prodotto un decalogo comportamentale, sottolineando come debbano essere i
cittadini ad assumersi responsabilità: più delle coercizioni è necessaria la
collaborazione spontanea di tutti.
Vi sono poi una serie di indicazioni di autorevoli
agenzie. Cominciamo dalla difesa dei più “piccoli”. Portarli a spasso con
passeggini alti, in modo che non si trovino al livello dei tubi di scappamento
delle auto , farlo nei parchi e non in ore di punta. Meglio ancora, per i bimbi
che ancora non camminano, portarli dentro lo zaino o con il marsupio, facendo poi loro lavaggi
nasali giornalieri con acqua fisiologica
per ripulire le vie aeree.
Fare sport aerobico, per
migliorare la salute di cuore e polmoni: magari fare jogging con brutto tempo, perché
la concentrazione di inquinanti nell’aria è più bassa. Naturalmente, se
possibile, andare in montagna o passare del tempo in mezzo alla natura.
Le polveri sottili colpiscono
anche salute e bellezza della pelle, con invecchiamento precoce, reazioni
allergiche, dermatiti: non sarebbe male, in questo periodo, proteggersi con
sciarpe e guanti.
La salute è anche nel piatto,
soprattutto in questi giorni di carico alimentare all’insegna del cotechino:
conviene non dimenticare verdura, frutta fresca e cibi con proprietà antiossidanti.
Legambiente sostiene che serve un
piano nazionale fatto di politiche concrete e lungimiranti, perché gli
interventi sporadici non bastano. La spinta che si coglie dalle diverse
soluzioni fin qui proposte è che occorre ripensare le città in modo globale,
con interventi strutturali che vadano dalla decarbonizzazione al traffico
stradale.
Staremo a vedere cosa succederà, anche perché c’è la speranza che gli accordi di Parigi appena conclusi (Cop21), ne abbiamo accennato la scorsa volta parlando di clima, producano un indirizzo mondiale anche per quanto riguarda la lotta allo smog. Buone Feste!
Staremo a vedere cosa succederà, anche perché c’è la speranza che gli accordi di Parigi appena conclusi (Cop21), ne abbiamo accennato la scorsa volta parlando di clima, producano un indirizzo mondiale anche per quanto riguarda la lotta allo smog. Buone Feste!






Nessun commento:
Posta un commento